cellule staminali

Cellule staminali e udito: cosa dice la scienza?

Come ha reso noto l’OMS nel report sulla salute uditiva nel mondo, la perdita di udito è un problema di salute sempre più diffuso a tutte le latitudini del pianeta. Si stima, infatti, che circa 466 milioni di persone (il 5% degli esseri umani) sono alle prese con una condizione di ipoacusia.

Numero destinato a crescere nei prossimi anni.

Una delle forme più comuni di perdita uditiva è l’ipoacusia neurosensoriale,  ovvero la sordità riconducibile a malfunzionamenti interni nella trasmissione del suono dalle orecchie al cervello, quindi a difetti (congeniti/acquisiti) o scarsa efficienza di coclea, nervo acustico e/o delle cellule ciliate incaricate di trasmettere l’informazione sonora sotto forma di impulsi nervosi. 

L’invecchiamento è sicuramente la causa principale di ipoacusia neurosensoriale nel mondo, ma anche esposizione ai rumori (ipoacusia da rumore), farmaci ototossici, infezioni e malattie congenite si configurano come motivazioni più o meno ricorrenti. 

L’importanza di cellule ciliate e neuroni a ganglio spirale

Come accennato in precedenza, le cellule ciliate ricoprono un ruolo fondamentale per la salute uditiva. Queste possono essere danneggiate o distrutte da forti rumori, processi di invecchiamento, mutazioni genetiche, ototossicità, infezioni e malattie. Come tale, quindi, sono un obiettivo primario per il trattamento dell’ipoacusia neurosensoriale.

Altre aree note per influenzare l’udito includono i neuroni del ganglio a spirale nel nervo acustico, ovvero tipi di cellule nervose – con una struttura a spirale – presenti nel sistema uditivo che servono a trasmettere segnali dal nervo acustico al cervello.

Considerando che la salute uditiva dipende in gran parte dall’integrità di queste due tipologie di cellule, è ipotizzabile avvalersi di un trapianto di cellule staminali per rigenerare e quindi recuperare una buona capacità uditiva? 

Cosa dice la scienza

Secondo gli esiti di recenti studi, le cellule staminali, in particolare quelle presenti nell’orecchio interno, presentano un’interessante capacità di rigenerare i tessuti danneggiati. In particolare i recettori acustici

Studi preclinici e clinici suggeriscono un possibile impiego delle cellule staminali pluripotenti indotte (iPS) che sembrano avere uno spiccato potenziale per la rigenerazione dell’orecchio interno.

Inoltre, è stato dimostrato che le cellule staminali possono essere utilizzate per trattare sordità genetica e presbiacusia (perdita uditiva legata all’età), grazie alla loro capacità di differenziarsi in cellule uditive mature.

In linea generale, quella delle cellule staminali sembra una strada promettente per il trattamento dell’ipoacusia neurosensoriale. È importante sottolineare che, nonostante i risultati incoraggianti, siamo ancora in una fase embrionale della ricerca.

L’argomento, infatti, è molto complesso, pertanto richiede approfondimenti scientifici che possano confermare i risultati e perfezionare le tecniche di trattamento.

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