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Ipoacusia per ragioni di lavoro: cause e rimedi

Perdere l’udito al lavoro è una prospettiva tanto indesiderata quanto tristemente comune: questo è quanto emerge dalle statistiche INAIL che evidenziano come l’ipoacusia da rumore – definizione attribuita alla perdita uditiva riconducibile all’esposizione prolungata ai rumori forti – rappresenti una delle tipologie di infortunio lavorativo più diffuse in Italia. 

Sebbene alcuni recenti sondaggi riportino una tendenza lievemente in calo rispetto allo scorso decennio, l’ipoacusia maturata per ragioni di lavoro è ancora una condizione che affligge tanti lavoratori. In particolar modo dipendenti, liberi professionisti e artigiani impiegati in determinati settori di produzione caratterizzati inevitabilmente da ambienti di lavoro particolarmente caotici

Falegnami, meccanici, metalmeccanici, muratori in pietra, carpentieri, saldatori e agricoltori sono probabilmente le prime professioni che vengono in mente quando si parla di categorie di lavoratori a rischio uditivo

Tuttavia, ci sono tanti altri impieghi che sottopongono l’udito ad uno stress tale da poter rappresentare un reale fattore di rischio: è il caso, per esempio, di operatori di call center, maestre d’asilo, camerieri e tutti i professionisti dell’intrattenimento, dai musicisti agli attrezzisti.   

Perché il rumore a lavoro può danneggiare l’udito? 

Senza entrare eccessivamente nella dinamica medica di questo infortunio, basti sapere che il rumore può provocare delle vibrazioni così forti all’interno dell’orecchio da danneggiarne la struttura anche in maniera irreversibile (ipoacusia neurosensoriale). 

Le modalità attraverso le quali il rumore può arrecare danni all’udito sono prevalentemente due: in seguito ad un’esposizione prolungata nel tempo oppure dopo un forte shock acustico dovuto ad un boato improvviso.

Come si manifesta l’ipoacusia lavorativa?

L’intensità, la frequenza e i tempi di comparsa dei sintomi possono variare in base alla singola circostanza.

Talvolta si manifesta gradualmente, quando l’esposizione al rumore è centellinata nel tempo. Altre volte avviene più repentinamente, nel momento in cui l’origine è riconducibile ad un trauma acustico dovuto, per esempio, alla vicinanza rispetto ad un’esplosione o ad un rumore di simile intensità che raggiunge decibel molto elevati

Nonostante la diversa eziologia, ci sono alcuni segnali inequivocabili di una perdita uditiva in corso. 

In linea generale, l’ipoacusia si manifesta con una palese difficoltà a sentire bene. Le persone con deficit uditivo, infatti, tendono spesso a non comprendere cosa gli viene detto durante una conversazione, soprattutto all’aperto e in presenza di rumori di sottofondo. Le medesime difficoltà vengono riscontrate anche nell’ascoltare l’audio proveniente da tv o smartphone.

In alcune circostanze, attacchi di vertigine ed episodi di acufene, ovvero la percezione di un fischio persistente all’orecchio, si accompagnano ad una perdita uditiva in corso. 

Cosa fare se il tuo udito inizia a perdere colpi?

Se lavori o hai lavorato in passato in ambienti professionali particolarmente rumorosi e stai iniziando a notare una certa difficoltà uditiva, la prima cosa da fare è eseguire un controllo dell’udito. Laddove dovesse emergere una condizione di ipoacusia, l’adozione di apparecchi acustici – appositamente programmati sulle tue specifiche carenze uditive – potrebbe aiutarti a porre un freno alla graduale sordità.

Ricordati che intervenire precocemente consente di rendere più efficace il trattamento e di evitare che la perdita uditiva possa compromettere la tua quotidianità.

Prenota un controllo gratuito dell’udito presso una delle nostre sedi!

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