tagliaerba rumore tempo libero

Perdita di udito e rumori nel tempo libero

In un post precedente ci siamo soffermati soprattutto sui rischi per l’udito che si corrono in quei luoghi di lavoro caratterizzati da frastuono ambientale. Fabbriche, cantieri, laboratori artigianali e così via. 

Ma quando si parla di ipoacusia da rumore, non vanno ovviamente escluse le situazioni nel tempo libero in cui ci si espone a rumori molto intensi: dall’utilizzo prolungato delle cuffie ad alto volume, al brusio insistente di un tagliaerba elettrico fino alla partecipazione ad eventi sportivi, concerti e alla frequentazione di luoghi ricreativi come pub e discoteche

Tutti questi sono fattori di rischio che coinvolgono anche i più giovani: non a caso, le statistiche riportano una preoccupante stima relativa alla diffusione della perdita uditiva nei prossimi anni. 

Stando a quanto riportato dall’OMS, entro il 2050 una persona su quattro sarà alle prese con ipoacusia.

Per questo motivo, l’OMS ha recentemente ribadito l’importanza di sensibilizzare anche i ragazzi ad adottare comportamenti finalizzati a salvaguardare il proprio benessere uditivo. 

Udito, rumori e tempo libero: gli esiti di uno studio canadese

Un interessante studio pubblicato sull’International Journal of Audiology, ha esaminato la relazione tra l’esposizione a rumori forti nel tempo libero e la salute uditiva in un campione rappresentativo a livello nazionale di canadesi, di età compresa tra 6 e 79 anni. 

In particolare, gli obiettivi di questo studio erano di esaminare l’associazione tra l’esposizione individuale e cumulativa al rumore ad alto rischio di 85 decibel o superiore per 40 ore o più a settimana nel tempo libero. 

Gli autori hanno sottoposto gli oltre 10 mila volontari ad audiometria, emissioni otoacustiche del prodotto di distorsione e questionari per valutare l’esposizione al rumore dell’udito e del tempo libero in base all’età, al sesso, al reddito e al livello di istruzione della famiglia.

Da quanto emerso dagli studi, i soggetti di età compresa tra 50 e 79 anni sono emersi come quelli più sensibili alla perdita uditiva dovuta ai rumori nel tempo libero. 

A differenza dei giovani, per i quali invece non sono stati riscontrati cali significativi. Secondo gli autori, questo risultato è emerso perché gli effetti dell’esposizione al rumore sull’udito diventano tangibili dopo i primi dieci-quindici anni di esposizione.

Ciò evidenzia l’importanza della sensibilizzazione educativa, degli studi longitudinali e del monitoraggio dello stato uditivo degli individui più giovani nel tempo”, hanno concluso gli autori.

In definitiva, che sia per lavoro o per tempo libero, è meglio prestare attenzione ai rumori.

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